Mimicry: l'arte sporca di fingere di essere qualcun altro
- Gerardo Fortino
- 18 mar
- Tempo di lettura: 2 min

La gente crede di sapere cosa sia la scrittura. Si siedono con una tazza di caffè caldo, tamburellano sulla tastiera, aspettano che le parole cadano dal cielo come una pioggia d'oro. Ma la scrittura è un'altra cosa. La scrittura vera, quella che funziona, è una rapina a volto scoperto, un furto con scasso nei pensieri altrui. Si chiama Mimicry, l'arte di sparire dentro un'altra voce, un altro stile, un altro dannato cervello.
Scrivere come un'altra persona senza lasciar traccia
Il Mimicry è l'arte sporca della scrittura fantasma. Significa prendere in prestito un'anima e far credere al mondo che sia quella vera. Significa ingoiare il linguaggio di un altro, digerirlo, risputarlo fuori come se fosse sempre stato tuo.
I grandi scrittori si prendono i meriti, i ghostwriter si prendono gli insulti, e i veri maestri della Mimicry? Beh, loro non esistono nemmeno. Hanno firmato patti invisibili con autori che non meritavano la penna che stringevano in mano e hanno trasformato la loro mediocrità in qualcosa di pubblicabile.
Come si diventa maestri della Mimicry?
Smetti di esistere: Se vuoi scrivere come qualcun altro, devi prima sbarazzarti di te stesso. La tua voce, i tuoi tic linguistici, le tue maledette ossessioni. Non sei più tu. Sei un criminale che ruba voci.
Studia il soggetto come un detective: Leggi tutto ciò che ha scritto. Guarda le interviste. Ascolta come parla, come pensa, dove mette le pause. Il vero Mimic non copia, assorbe. Diventa il dannato autore, come un impostore di alto livello.
Sii il ventriloquo perfetto: Un buon Mimic sa replicare non solo il vocabolario, ma anche il ritmo, il respiro, le ossessioni nascoste tra le righe. Se un autore scrive sempre frasi brevi, tu scrivi frasi brevi. Se ha il vizio di farla lunga, annoda il lettore in paragrafi interminabili.
Non migliorare il testo. Il Mimic non scrive meglio dell'autore. Scrive come l'autore. Se scrive male, tu scrivi male. Se ripete le stesse frasi come un disco rotto, tu diventi il disco rotto. Sei un'ombra, un riflesso, un ventriloquo ubriaco nel bar di uno scrittore mediocre.
Il lato sporco della faccenda:
La verità è che chiunque può essere un Mimic, ma pochi possono esserlo bene. E quelli bravi si prendono a calci da soli, ogni sera, davanti allo specchio. Perché il Mimicry è il mestiere dei fantasmi. Non sei più tu a scrivere, ma non sarai mai neanche loro. Vivi tra le righe di qualcun altro, scomparendo ogni volta che il lavoro è finito. Nessun nome in copertina, nessuna gloria, solo un assegno e un altro bicchiere di whisky.
Eppure, se sei abbastanza bravo, se impari l'arte di essere nessuno, allora in qualche modo sei ovunque. Il mondo legge le tue parole senza saperlo. E tu, nel silenzio, sei l'unico che ride davvero.
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