L’uso strategico dei paragrafi: come fingere di sapere quello che stai facendo
- Gerardo Fortino
- 20 mar
- Tempo di lettura: 3 min

Scrivere è un po’ come camminare per New York: a volte corri per non farti travolgere dal traffico, a volte ti fermi a guardare una vetrina, e a volte, se sei me, rimani bloccato nel dubbio esistenziale di aver lasciato il gas acceso. Il punto è che la velocità cambia. Il ritmo cambia. E nei testi scritti, la magia sta tutta nei paragrafi.
Sì, quei piccoli blocchi di testo che sembrano innocui, ma che in realtà possono fare la differenza tra una lettura scorrevole e un trattato di filosofia esistenzialista che anche il tuo professore di letteratura faticherebbe a finire.
Perché la variazione della lunghezza dei paragrafi conta?
Immagina di leggere un testo in cui ogni paragrafo è lungo quattro pagine. Ti senti come intrappolato in un ascensore con un tizio che ti racconta la trama dettagliata di un film che non ti interessa.
Ora immagina un testo fatto solo di frasi spezzettate, una dopo l’altra, come un elenco di cose da fare che non farai mai. Nessuna delle due esperienze è piacevole. La chiave è la variazione.
Paragrafi lunghi danno profondità. Paragrafi brevi danno ritmo. Alternarli tiene sveglio il lettore e gli impedisce di chiudere il tuo articolo per guardare video di gatti.
La regola del respiro: quando allungare, quando accorciare
Scrivere è come suonare il pianoforte. Se martelli ogni tasto con la stessa intensità, ottieni un rumore insopportabile. Se invece giochi con le pause, crei musica. La variazione nei paragrafi è la tua pausa strategica.
✅ Usa paragrafi lunghi quando:
Devi spiegare concetti complessi.
Vuoi immergere il lettore in una scena, un’atmosfera, un pensiero articolato.
Ti serve che il ritmo rallenti, come nei momenti di riflessione nei film di Woody Allen, quando lui si ferma, guarda la telecamera e dice qualcosa di troppo intelligente per il pubblico medio.
✅ Usa paragrafi corti quando:
Devi dare ritmo, azione, movimento.
Vuoi creare tensione.
Vuoi sottolineare un punto in modo incisivo.
Come questo.
Vedi? Ti ha colpito. O almeno spero.
Esempi pratici di variazione nei paragrafi
Paragrafi lunghi per immergere il lettore
New York era avvolta da quella luce calda del tramonto che inganna la mente facendoti credere di poter essere felice anche se il traffico sta bloccando ogni via di fuga e il tassista davanti a te sta litigando con qualcuno su FaceTime. Le ombre si allungavano sui marciapiedi, i suoni della città si mescolavano tra loro, creando quel caos melodico che solo chi ci vive può amare e odiare allo stesso tempo. Lei era lì, a pochi passi, e io mi chiedevo se fosse più rischioso avvicinarmi o restare immobile come un palo della luce.
Paragrafi corti per azione e tensione
«Devi venire con me, subito.»
«Dove?»
«Non fare domande, sali in macchina.»
Il motore ruggì, le gomme stridettero. Il semaforo era rosso. Non ci fermammo.
Se il tuo articolo fosse una canzone, vorresti che la gente battesse il piede a tempo. La variazione nella lunghezza dei paragrafi è il tuo metronomo. Se il ritmo è giusto, il lettore scorre il testo senza accorgersene. Se sbagli, rischi di annoiare o di far venire il mal di testa.
E se ancora non sei convinto, prova questo:
La prossima volta che scrivi, alterni un paragrafo lungo e uno corto. Vedi che effetto fa. Se funziona, hai vinto. Se non funziona... beh, c'è sempre un lavoro che ti aspetta a scrivere brochure per l’ufficio del turismo.
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