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Biografia di una rinascita: il prezzo del passato.

Immagine del redattore: Gerardo FortinoGerardo Fortino

Biografia
Immagine generata con AI

Biografia e confessioni: la forza del racconto


Biografia: Scrivere la vita di un uomo che ha voltato le spalle alla ’Ndrangheta per collaborare con la giustizia è un viaggio ai confini dell’esistenza. Ti siedi davanti al foglio — o meglio, a uno schermo che risplende nelle ore più buie — e senti che il mondo attorno diventa silenzioso. Le parole prendono corpo solo allora, quando le voci del giorno si spengono e il ronzio dei pensieri si ritira per lasciare spazio all’essenziale.


Da giornalista, da ghostwriter, da anima in ascolto, ti immergi in confessioni sussurrate tra il crepitio di un camino che ogni tanto accendo, non tanto per scaldare l’aria, ma per scaldare il cuore. È il fuoco a farti compagnia, come dicevano le nonne. E in quel crepitio, nel calore che avvolge e rassicura, scorgi i ricordi di chi ha tanto da raccontare: paure, dolori, colpe e follie. Percepisci il peso di ogni parola, come una scheggia di verità che scava sotto la pelle.


A volte mi immagino in un bistrot della Belle Époque, tra i fantasmi di Fitzgerald e Hemingway, mentre il mio protagonista parla senza sosta, quasi incapace di fermarsi. Io prendo appunti voracemente, cercando di catturare ogni sfumatura della sua voce, ogni esitazione del suo sguardo. In queste notti infinite, la scrittura diventa una danza al confine tra lucidità e sogno. Scrivo, scrivo e poi ancora scrivo, finché la storia sembra avere una vita propria, come se non fosse più nemmeno la sua, ma un racconto universale che cerca di emergere.


Quando rileggo, mi accorgo che ogni frase contiene una domanda rimasta in sospeso, e da quella domanda ne nasce un’altra. È in questo gioco di specchi che comprendo la vera sfida di dar voce a un vissuto così intenso: non è solo una questione di parole, ma di incontri. Incontri con le storie, con le paure, con la voglia di riscatto. Incontri con quella parte di noi che la notte ci svela, nuda e onesta, senza censure.


Scrivere, in fondo, è come incidere un segno su un tempo che scorre, un tentativo di fermare i ricordi prima che si disperdano. E quando ti accorgi di questo, comprendi che dar forma alla storia di un altro significa inevitabilmente scrivere anche un po’ la tua, perché l’ascolto, la compassione e la memoria sono gli strumenti con cui tentiamo di ridare un senso al passato e di illuminarci la strada verso il futuro.


 

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