Holocauste au Congo: il genocidio dimenticato e il silenzio della comunità internazionale
- Gerardo Fortino
- 22 feb
- Tempo di lettura: 3 min

Un libro denuncia su una tragedia ignorata
Quando si parla di genocidio, la mente corre subito alla Shoah, al Ruanda del 1994 o alla Bosnia degli anni ’90. Ma c’è un altro olocausto, uno che si consuma da decenni nell’indifferenza quasi totale: il massacro nella Repubblica Democratica del Congo. In Holocauste au Congo: L’omerta de la communauté internationale, Charles Onana squarcia il velo di silenzio che avvolge una delle più grandi tragedie umane della nostra epoca.
Onana, giornalista investigativo di spessore, non si limita a raccontare il conflitto congolese, ma ne smaschera i retroscena. Basandosi su documenti della CIA, del Pentagono e di archivi internazionali, dimostra come la RDC sia stata il campo di battaglia di interessi geopolitici nascosti, in cui Stati Uniti, Francia e Ruanda hanno avuto un ruolo attivo.
La verità taciuta: il ruolo del Ruanda e dell’Occidente
La tesi del libro è chiara e inquietante: il genocidio in Congo è il risultato diretto di un’aggressione pianificata, mascherata da operazioni di "stabilizzazione" e "peacekeeping". Onana accusa il Ruanda di Paul Kagame di aver invaso la RDC con il sostegno dell’Occidente, con l’obiettivo di saccheggiare le sue immense risorse minerarie.
Dal coltan – fondamentale per la tecnologia moderna – ai diamanti e all’oro, il Congo è un tesoro a cielo aperto. Un tesoro che ha attirato gli appetiti di governi e multinazionali, disposti a chiudere un occhio sulle atrocità pur di mantenere il controllo. E così, mentre si celebrano i valori della democrazia e dei diritti umani, più di 10 milioni di congolesi sono morti in un conflitto che la comunità internazionale si ostina a ignorare.
Un libro scomodo, una realtà insopportabile
La forza di Holocauste au Congo sta nella sua capacità di collegare gli eventi locali alla grande scacchiera geopolitica. Onana non si limita a elencare massacri e abusi, ma mostra le responsabilità precise di governi, istituzioni e leader internazionali. È un libro che fa paura perché rivela l’ipocrisia del sistema globale.
Mentre le guerre in Ucraina e in Medio Oriente occupano le prime pagine, il Congo rimane un “non-problema”. Le immagini delle fosse comuni, delle donne stuprate come arma di guerra, dei bambini soldato, non fanno notizia. La tragedia di un intero popolo continua nell’ombra, nell’assordante silenzio dei media.
La situazione attuale nella RDC: un inferno senza fine
Le nuove offensive del M23 e l’ombra del Ruanda
Nel febbraio 2025, la situazione nella RDC è più esplosiva che mai. Il gruppo ribelle M23, già protagonista delle guerre del passato, ha ripreso le sue offensive con il sostegno del Ruanda. Goma, città strategica e cuore pulsante del Nord Kivu, è di nuovo sotto assedio.
Le ONG presenti sul campo denunciano crimini di guerra su vasta scala: esecuzioni sommarie, villaggi rasi al suolo, civili massacrati. Il numero degli sfollati ha superato i 7 milioni, rendendo questa una delle crisi umanitarie più gravi al mondo.
Il silenzio della comunità internazionale
Nonostante l’escalation, le reazioni internazionali restano blande. L’ONU si limita a dichiarazioni di condanna, mentre le grandi potenze si guardano bene dall’intervenire. Il motivo? Gli interessi economici legati alle risorse minerarie.
Il Congo continua a morire nel silenzio, e la colpa non è solo dei signori della guerra locali. La colpa è di un sistema che permette questo massacro, di governi che preferiscono ignorare, di media che scelgono di non raccontare.
Perché leggere oggi Holocauste au Congo?
Se credi che la storia sia solo quella che arriva nei telegiornali, questo libro ti farà cambiare idea. È un testo che va letto perché racconta ciò che nessuno vuole dire, perché svela verità scomode e perché rende giustizia a milioni di vittime dimenticate.
Onana non scrive solo un libro: consegna un atto d’accusa. La domanda che ci lascia è semplice e brutale: quanto ancora siamo disposti a ignorare?
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