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Rwanda: La vérité sur l'opération Turquoise – Una verità che brucia, una storia che l’Occidente non vuole raccontare

  • Immagine del redattore: Gerardo Fortino
    Gerardo Fortino
  • 14 mar
  • Tempo di lettura: 3 min

Rwanda Charles Onana

Un libro che smaschera l’ipocrisia della comunità internazionale


Ci sono libri che riempiono i vuoti della Storia, quelli che rivelano ciò che molti hanno cercato di cancellare, quelli che, invece di dare risposte rassicuranti, sollevano domande scomode e bruciano come ferite aperte.



Nel 1994, mentre il genocidio in Rwanda sterminava più di 800.000 persone in cento giorni, la comunità internazionale guardava, esitava, taceva. E quando la Francia decise di intervenire con l’Opération Turquoise, lo fece davvero per fermare il massacro o per difendere i propri interessi e quelli del regime genocida?


Questa è la domanda fondamentale di questo libro. E la risposta non è quella che l’Occidente vorrebbe sentire.


L’Opération Turquoise: missione umanitaria o copertura politica?


Ufficialmente, l’Opération Turquoise fu una missione di pace lanciata dalla Francia sotto il mandato delle Nazioni Unite per creare una “zona umanitaria sicura” nel sud-ovest del Rwanda e proteggere i civili.


Ma questo libro smonta la versione ufficiale pezzo dopo pezzo e dimostra come l’operazione fosse, in realtà, una manovra strategica per salvare il regime genocida hutu dalla disfatta militare e per permettere ai responsabili del massacro di fuggire impunemente.


Attraverso testimonianze dirette, documenti riservati e analisi geopolitiche, gli autori mostrano come i soldati francesi abbiano assistito passivamente agli eccidi, abbiano collaborato con i leader genocidiari e abbiano persino ostacolato l’avanzata del FPR (Fronte Patriottico Ruandese), l’unica forza che stava effettivamente ponendo fine al genocidio.

Il risultato?


Mentre il mondo credeva che la Francia fosse lì per fermare il massacro, i responsabili dello sterminio trovavano rifugio e protezione nei territori controllati dai francesi.
Milizie hutu cariche di sangue sulle mani fuggivano in Zaire, dando origine a quella spirale di conflitti che, ancora oggi, continua a devastare l’Africa centrale.

E tutto questo, con la complicità silenziosa di Parigi, delle Nazioni Unite, e di un’Europa che non voleva sporcarsi le mani.


l Rwanda e il tradimento della comunità internazionale


Se c’è una cosa che questo libro grida senza paura, è che il genocidio in Rwanda è stato reso possibile non solo dai machete degli assassini, ma anche dall’indifferenza dell’Occidente.


La Francia ha sostenuto per anni il regime di Habyarimana, armando e addestrando i soldati ruandesi che poi avrebbero guidato il genocidio.
Le Nazioni Unite hanno voltato lo sguardo, lasciando che gli assassini facessero il loro lavoro.
Gli Stati Uniti e il resto dell’Europa si sono rifiutati di intervenire, paralizzati dalla paura di un altro "Vietnam africano".

E quando la strage era ormai compiuta, Opération Turquoise ha permesso agli stessi assassini di rialzarsi, di fuggire e di riorganizzarsi, aprendo la strada ai conflitti che hanno insanguinato il Congo per decenni.


Non è solo una storia di complicità. È una storia di tradimento.


Uno stile che non fa sconti


La forza di questo libro non sta solo nei fatti che racconta, ma nel modo in cui li racconta. Gli autori non cercano di essere diplomatici, non usano mezze parole, non fanno sconti a nessuno.


Ogni pagina è un’accusa, un atto di denuncia, un pugno nello stomaco.


I documenti segreti vengono analizzati e smascherati.
Le testimonianze dirette colpiscono con una potenza devastante.
L’ipocrisia delle potenze mondiali viene smontata senza pietà.

Non è un libro "equilibrato". Non è un libro per chi cerca rassicurazioni. È un libro necessario.


Perché leggere Rwanda: La vérité sur l'opération Turquoise oggi?


Perché il genocidio in Rwanda non è solo passato. Le sue conseguenze sono ancora visibili nelle guerre del Congo, nei rifugiati ancora dispersi, nelle cicatrici di un paese che lotta per la verità.


Perché la Francia ha ancora responsabilità da riconoscere. Per anni ha negato il suo ruolo nel genocidio. Solo recentemente Macron ha ammesso "colpe politiche", ma senza mai parlare di complicità diretta.
Perché è una lezione di geopolitica reale. Questo libro mostra come funzionano veramente gli interventi internazionali, tra retorica umanitaria e interessi nascosti.
Perché aiuta a riconoscere le menzogne. Ogni guerra ha la sua “versione ufficiale” e questo libro insegna a dubitare, a cercare le verità scomode, a non accettare narrazioni preconfezionate.

Rwanda: La vérité sur l'opération Turquoise è un atto di accusa, un documento storico, una denuncia che non si può ignorare.


Non è un libro che si legge per "capire meglio". È un libro che si legge per aprire gli occhi, per farsi domande, per non accettare più le versioni di comodo sulla Storia.


 

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