top of page
  • LinkedIn
  • Instagram
  • Youtube
  • Facebook

Il Peso della Scrittura: Tra Necessità e Maledizione

Immagine del redattore: Gerardo FortinoGerardo Fortino

Scrivere di notte
Immagine generata con AI

Quando il Peso della Scrittura Diventa un Destino: Il Sacrificio di Chi Racconta


Il peso della scrittura: Narrare, ho scoperto, è un mestiere ingrato, un viaggio senza ritorno dentro la fragile illusione delle parole. Le storie, così amate dagli uomini, non cambiano la realtà, non arrestano il tempo, non salvano nessuno. Eppure, continuiamo a raccontarle, forse perché, in fondo, non sappiamo fare altro. Scrivere è un atto di sfida, un modo per tendere la mano all'eternità, sapendo già che resterà vuota. La natura non ha bisogno di essere raccontata: esiste, indifferente, fuori da ogni parola. Sono gli uomini a cercare nelle storie un appiglio, un conforto, un inganno necessario contro la paura di sparire.


Ma chi scrive sa bene che il prezzo è alto, quasi proibitivo. Un giorno, un amico scrittore mi disse che scrivere è un altare su cui si sacrifica ogni altra aspirazione di vita. Lo disse con la voce stanca, seduto al suo tavolo, una pistola accanto ai fogli. Un giorno l’aveva puntata contro sé stesso, cercando la risposta che nessuna parola gli aveva saputo dare. Il click a vuoto del grilletto fu la sua rivelazione: non scriveva per scelta, ma per necessità. «Scriverò finché la vita o la pistola non decideranno altrimenti», mi confidò.


Capivo bene il suo tormento. Perché chi sceglie di raccontare il mondo si condanna all'inquietudine. Scrivere erode il sonno, consuma la gioia, trasforma la quiete in un miraggio lontano. Si vive in un perpetuo stato di abbandono, sempre in bilico tra il bisogno di trovare le parole giuste e il peso insopportabile di ogni parola scelta. Eppure, in questa fatica, c'è una verità: la scrittura è forse l’unico modo che abbiamo per trattenere il tempo, per impedirgli di dissolversi senza lasciare traccia. Un buon libro, quando è tale, può attraversare gli anni, può fermarsi sulla soglia dell’eternità senza che ce ne accorgiamo.


Io non so quando ho iniziato a scrivere. Forse non ho mai davvero iniziato, forse ho sempre scritto senza saperlo, senza volerlo. Ma so questo: scrivere è il solo modo che ho per non restare in silenzio. E se la scrittura è un inferno, allora tanto vale restarci fino in fondo


 

Comments


bottom of page