Cliffhanger: L’Arte dell’Attesa e dell’Inganno
- Gerardo Fortino
- 16 mar
- Tempo di lettura: 2 min

Ci sono storie che finiscono, e ci sono storie che restano in bilico, appese a un filo sottile, lasciando chi legge con un nodo in gola e un pensiero irrisolto. Il cliffhanger è proprio questo: un punto interrogativo lasciato a bruciare nella mente del lettore, un evento in sospeso, un enigma che pretende una risposta ma che la rimanda, lasciando aperta la porta dell’inquietudine.
L’Essenza del Cliffhanger
Il termine cliffhanger, traducibile letteralmente come "sospeso sulla scogliera", evoca l’immagine di un uomo aggrappato a un precipizio, sul punto di cadere. Il lettore lo vede lì, sente la tensione nelle sue mani sudate, il vuoto sotto i suoi piedi, ma poi lo scrittore chiude il capitolo, l’episodio, il libro. La storia si interrompe proprio quando la risposta diventa necessaria. E così, non resta altro da fare che voltare pagina, cercare la continuazione, il sollievo dell’epilogo che ancora non arriva.
L’Inganno Calcolato
Il cliffhanger è un artificio narrativo antico quanto l’uomo. Omero lo usava nei poemi epici per tenere viva l’attenzione degli aedi e degli ascoltatori. Nei romanzi d’appendice dell’Ottocento, come quelli di Alexandre Dumas o di Charles Dickens, il cliffhanger era il colpo di scena che garantiva ai lettori il bisogno impellente di acquistare il numero successivo della pubblicazione.
Ma il cliffhanger è anche un inganno. Uno scrittore, quando decide di interrompere una storia nel momento di massima tensione, compie un atto di crudeltà letteraria: finge di dare qualcosa, ma subito lo nega, costringendo il lettore a inseguire il racconto come si insegue un’ombra nella notte.
Esempi di Cliffhanger nella Letteratura e nel Cinema
Il cliffhanger è ovunque. Nei romanzi di Arthur Conan Doyle, Sherlock Holmes precipita dalle Cascate di Reichenbach, lasciando il pubblico nell’angoscia della sua morte apparente. Nei thriller di Agatha Christie, la verità viene svelata pezzo dopo pezzo, in un gioco di attese e sospetti. Nel cinema, le serie televisive hanno fatto del cliffhanger un’arma per tenere il pubblico incollato allo schermo: chi non ricorda la domanda rimasta senza risposta di Chi ha sparato a J.R.? in Dallas?
Il Cliffhanger nel Ghostwriting
Per chi scrive nell’ombra, modellando storie per altri, il cliffhanger è una tecnica indispensabile.
Nei romanzi e nei racconti, aiuta a mantenere alta la tensione, spingendo il lettore a continuare.
Negli articoli giornalistici, crea attesa, lasciando una riflessione aperta o una domanda finale che costringe chi legge a cercare più in là la verità.
Nei discorsi pubblici, una frase lasciata a metà, un’idea sospesa, può trasformarsi in un efficace espediente retorico per lasciare un segno nella memoria di chi ascolta.
Come Scrivere un Cliffhanger Perfetto
Costruisci la tensione – Una scena di alta drammaticità o una rivelazione improvvisa.
Interrompi nel momento cruciale – Non dare la risposta subito, lasciala in sospeso.
Crea una domanda bruciante – Qualcosa che il lettore non può ignorare.
Dai un’illusione di chiusura – Un’apparente risoluzione che si spezza all’ultimo istante.
Il cliffhanger è un gioco di sguardi tra lo scrittore e il lettore. È l’arte della pausa, del respiro trattenuto. È la dimostrazione che, a volte, la cosa più potente di una storia non è ciò che si racconta, ma ciò che ancora non si sa.
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